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Collana:

Guerra fredda sull’Everest

Woodrow W. Sayre

Nel 1962 tre giovani alpinisti americani (e uno svizzero aggregatosi all’ultimo momento) animati da uno spirito ribelle e anticonformista decidono di partire all’inseguimento di un sogno: la conquista dell’Everest da nord, entrando di nascosto nel Tibet controllato dai Cinesi. Una spedizione leggera e autosufficiente, vera novità per l’epoca, che si avventura in completa autonomia in Himalaya, senza ossigeno, senza portatori, senza campi fissi e, dopo 200 km a piedi, raggiunge la sommità del Colle Nord sull’Everest. Una rocambolesca avventura dove non mancherà un incidente diplomatico, una storia, raccontata con ironia e understatement.

  ISBN: 9788894095593

  Dimensioni: 11 x 18

  Pagine: 200

14,50 

Woodrow W. Sayre (1919-2002) fu nipote del presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson, pilota dell’aviazione americana durante la seconda guerra mondiale, professore universitario di filosofia e alpinista. Nonostante la parentela d’alto rango, non fu mai perfettamente integrato nell’ambiente universitario. Una volta sorprese i suoi studenti entrando dalla finestre della sua classe al terzo piano, dopo aver arrampicato sulla facciata dell’edificio. Expoits di questo tipo, insieme alla sua noncuranza per il classico motto “pubblica o muori” andavano poco d’accordo con i suoi posati colleghi. Che infatti, nel 1964, votarono per togliergli il mandato. Ma Sayre era anche un idealista romantico, nella tradizione di Henry David Thoreau: “La società tende a creare relazioni superficiali, l’alpinismo permette di andare in profondità. La società ci impone routine sempre più serrate, l’alpinismo rallenta”.

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