Collana: Le Rose Selvatiche
Il respiro dell’Everest
“Aver scoperto come il campo base avanzato fosse trasformato in una discarica mi aveva fatto perdere ogni velleità d’alpinista, lasciandomi svuotata e in preda a una grande tristezza. Nel bel mezzo dell’ascensione anche il mio fisico ne aveva risentito: fiato corto, stomaco chiuso, torace contratto e cuore che batteva all’impazzata
Il progetto Clean Everest nasce nel 2016 per iniziativa di Marion Chaygneaud-Dupuy ed è stato creato, afferma l’autrice, “con i tibetani per i tibetani”. Lavorando insieme a un team locale di cinquanta guide, in tre anni è stato possibile rimuovere oltre otto tonnellate di rifiuti dalla montagna più alta della Terra. I campi in quota sono stati ripuliti dall’immondizia accumulata da decenni di spedizioni alpinistiche e dal campo base i sacchi di rifiuti sono stati trasportati a valle a dorso di yak. La logistica del progetto si è perfezionata grazie al supporto delle autorità locali che ben presto sono subentrate nella gestione, attivandosi anche per il recupero dei rifiuti riciclabili. Un altro passo importante nella tutela dell’ecosistema montano è stato la redazione della “Carta ambientale per gli himalaisti” che detta le regole e educa tutti gli attori dell’industria della montagna in Tibet. Il progetto Clean Everest è presto diventato un modello per altre vette, nonché patrimonio collettivo della popolazione locale, la cui cultura porta con sé una spiccata coscienza ecologica.
ISBN: 9788832260144
Dimensioni: 13 x 20
Pagine: 214
19,50 €
Marion Chaygneaud-Dupuy nasce e cresce nella regione francese della Dordogna, in una casa in mezzo ai boschi. A 16 anni, dopo un viaggio a Calcutta al fianco del medico di strada Jack Preger, si avvicina al Buddismo e inizia il suo cammino spirituale attratta dai libri del maestro tibetano in esilio Bokar Rinpoche, fondatore e guida del monastero di Mirik, nel Darjeeling. Nella primavera del 1999, a soli diciott’anni, si reca in India per essere accolta come discepola nel monastero del Rinpoche. Per quattro anni Marion – che prenderà il nome di Dolma (“Compassione in azione”) – condividerà con gli altri monaci un impegnativo percorso spirituale e di crescita interiore.
In seguito, sceglierà di essere una suora laica e di iniziare una nuova vita a Lhasa, in Tibet, dove frequenta l’università e si dedica a progetti di salvaguardia ambientale e culturale presso le tribù nomadi del Chantang. In questo periodo accompagna lunghi trekking per conto di agenzie europee, affronta le sue prime cime in alta quota e instaura una fattiva collaborazione con la Scuola delle Guide d’alta montagna di Lhasa. Diventata a sua volta guida, tra il 2013 e il 2017 Marion scala l’Everest dal versante tibetano per ben tre volte, e sarà la prima donna europea a compiere l’impresa. Ma è soprattutto l’impatto ambientale delle spedizioni commerciali che colpisce Marion, spingendola all’azione: nasce così Clean Everest, un’imponente operazione di pulizia che, in tre anni, rimuove dalla montagna più alta del pianeta otto tonnellate e mezzo di rifiuti. Per il suo impegno, Marion ha vinto il premio internazionale “Terre des femmes” 2019, assegnato dalla francese Fondation Yves Rocher.
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